giovedì 24 dicembre 2009

Simone de Beauvoir - La forza delle cose


Penso con malinconia a tutti i libri letti, ai luoghi visitati, al sapere che ho accumulato e non sarà più. Tutta la musica, tutta la pittura, tanti luoghi, e all’improvviso, niente. Non è un miele, nessuno se ne nutrirà. Nel migliore dei casi, qualcuno che mi leggerà potrà pensare: ne aveva viste di cose! Ma questo insieme unico, la mia esperienza, col suo ordine e i suoi imprevisti – l’Opera di Pechino, le arene di Huelva, il condomblé di Bahia, le dune di El-Oued, Wabansia Avenue, le albe di Provenza, Tirinto, Castro che parla a cinquecentomila cubani, un cielo di zolfo su un mare di nuvole, il faggio purpureo, le notti bianche di Leningrado, le campane della liberazione, una luna arancione sul Pireo, il sole rosso che sorge su un deserto, Torcello, Roma, tutte queste cose di cui ho parlato e altre di cui non ho detto nulla – mai e in nessun luogo potranno risuscitare. Se almeno fosse servito ad arricchire la terra; se avesse generato...che cosa? un razzo? Ma no. Non succederà nulla. Rivedo la siepe di noccioli che il vento cullava e le promesse di cui ardeva il mio cuore quando contemplavo ai miei piedi questa miniera d’oro: tutta una vita da vivere. Le promesse sono state mantenute. Eppure volgendo uno sguardo incredulo su quella credula adolescente, posso rendermi conto, stupita, fino a che punto sono stata defraudata.


1 commento:

  1. scritto da grande maestra quale era anche se non condividero' mai la sua filosofia esistenzialista. convinta come sono che nulla va perso.
    titta savio

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