mercoledì 26 gennaio 2011

CONVERSANDO CON STEFANO SAVIOTTI


CONVERSANDO CON STEFANO SAVIOTTI

Tre incontri in libreria sulla storia, l’architettura e l’urbanistica
di Faenza

sabato 29 gennaio ore 18,00 "La città dentro le mura"
sabato 5 febbraio ore 18,00 "I sobborghi e le campagne"
sabato 12 febbraio ore 18,00 "L’evoluzione del territorio"

presso la Bottega Bertaccini in corso Garibaldi 4 a Faenza.

Questi tre incontri nascono dalla disponibilità manifestata dallo studioso di storia faentina Stefano Saviotti di incontrare il pubblico in un luogo aperto e conviviale, offrendo le proprie conoscenze e la propria passione per la storia locale.

Nessuna "accademia" dunque, ma conversazioni vere e proprie: Saviotti, dopo una breve introduzione, non siederà dietro un tavolo ma al centro della sala, pronto a rispondere alle domande e alle sollecitazioni del pubblico che, nelle nostre intenzioni, dovrebbero essere il vero
"motore" degli incontri. Saviotti si metterà pertanto a disposizione di tutti coloro che, desiderosi di conoscere meglio la nostra storia cittadina, hanno curiosità da soddisfare, desiderano fare quattro chiacchiere sul nostro passato o anche solo ascoltare per il puro piacere di apprendere.

Gli argomenti delle conversazioni sono volutamente ampi e di carattere generale: partendo dagli spunti offerti da Saviotti, la discussione potrà svilupparsi a piacere, anche con il prezioso aiuto dei volumi della libreria, come in una chiacchierata fra conoscenti.

Stefano Saviotti, classe 1965, è autore di numerose pubblicazioni fra cui ricordiamo: "Oriolo" (1990), "Le mura di Faenza" (2001), "I sobborghi di Faenza" (2006) e "Faenza nel Settecento" (2008).

Per info:

BOTTEGA BERTACCINI
Corso Garibaldi, 4 – Faenza
Tel 0546-681712

venerdì 7 gennaio 2011

Abbasso gli sprechi!


Fonte: www.repubblica.it

"L'Italia dei cibi scaduti è una macchina dello spreco che brucia ogni giorno 1.590.142 pasti completi. Quanto basterebbe ad apparecchiare prima colazione, pranzo e cena per 636.660 persone.

Negozi, supermercati e iper tricolori non riescono a vendere, a volte anche per difetti di conservazione, tra l'1 e l'1,2% del loro fatturato. Qualcosa come 244mila tonnellate di prodotto l'anno.

La sola industria alimentare, secondo le stime della Fda americana, spende il 4% dei suoi ricavi per smaltire questo eccesso.

La via maestra per ridurre lo spreco nel Belpaese - a dire il vero per ora un sentierino molto stretto - è un'altra: l'intervento di società organizzate per raccogliere gli alimenti che si avvicinano alla "morte organolettica" per riutilizzarli a fini benefici. "Una scommessa in cui vincono tutti: il produttore che risparmia, l'ipermercato che delega la logistica, l'ambiente che elimina i rifiuti e chi riceve in dono il cibo", dice Segrè."

C'è chi sta cercando di fermare questo spreco. Info su: http://www.lastminutemarket.it/